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Facciamo un po’ di chiarezza: nelle auto a benzina si montano i cat trivalenti capaci cioè di agire sui tre inquinanti CO,  HC e NOx.

Nei motori diesel Euro 1-4 si sono usati i catalizzatori ossidanti capaci di agire su CO e HC ma non piu’ di tanto su NOx e particolato.

La normativa Euro 5 impone restrizioni sul particolato delle auto diesel ed è stato necessario adottare i filtri antiparticolato; la Euro 6 limita fortemente anche gli NOx per cui si è introdotto il cat SCR e/o il Denox.

Quindi i Fap si usano sia sulle Euro 5 sia sulle Euro 6.

Un tipico sistema Euro 6 Diesel monta allo scarico un precat, un postcat, un filtro Fap ceramico e un SCR a urea o in alternativa una trappola per NOx denox a rigenerazione forzata.

La riduzione del particolato si può ottenere o con i filtri ceramici in cordierite o sic o con altro speciale filtro metallico dove il gas viene forzato su un percorso incrociato dalla particolare conformazione a spirale dei canali.

Le pareti di ogni cella sono provviste di microfori che filtrano le polveri presenti nel gas sporco trattenendole.

Il gas si sposta  continuamente da una cella all’altra lasciando più del 60% del particolato nel filtro e uscendo così più pulito.

Rispetto al Fap ceramico, il filtro metallico non obbliga il gas ad attraversare forzatamente le pareti del canale entro cui si muove, quindi non oppone mai una contropressione troppo elevata.

L’eventuale riempimento delle porosità di parete si traduce  in un leggero aumento della pressione sul collettore di scarico e quindi in un aumento della temperatura capace di innescare un’autorigenerazione che può quindi ripulire il filtro.

Nel rispetto della normativa Euro 5/6 il Fap ceramico è insuperabile (abbatte il 99,7% del particolato), ma il filtro metallico soddisfa esigenze di compromesso tra una limitata emissione di inquinanti (abbatte il 70% delle polveri) e una durata pressoché illimitata.