00.39.0422.493176 commerciale@brainkat.it

L’elettronica a bordo è in grado di gestire avviando da sola le necessarie rigenerazioni a seguito dei continui controlli sulla differenza di pressione (pressostato differenziale elettronico) e sulla differenza di temperatura (sonde K).

Nonostante ciò, un uso non appropriato del motore produce comunque un rapido intasamento del filtro. Infatti, se si fanno soprattutto percorsi urbani la produzione del particolato è eccessiva e le condizioni per la rigenerazione (alte temperature dei gas) sono molto poche, per cui un FAP o un DPF possono intasarsi anche dopo 5-10 mila chilometri.

Se invece si fa molta autostrada le temperature sono sempre molto alte, e la combustione è sempre stechiometrica, il particolato è minimo e le rigenerazioni più frequenti; l’intasamento può anche non verificarsi mai o al più dopo 150-200 mila chilometri.

Quando il filtro si intasa la sua sostituzione diviene obbligatoria.

Sono evidenti le deformazioni dei canali dovute a locali accumuli di calore generati da occlusioni recidive.

Sono evidenti le deformazioni dei canali dovute a locali accumuli di calore generati da occlusioni recidive.

a,b,c: ZONE DI PARZIALE FUSIONE DEL FILTRO I canali appaiono distorti, deformati dal calore accumulato per effetto di un ristagno prodotto da locali intasamenti. Il fap era stato pulito ma la pulizia non ha intaccato il particolato legato chimicamente al filtro.

a,b,c: ZONE DI PARZIALE FUSIONE DEL FILTRO
I canali appaiono distorti, deformati dal calore accumulato per effetto di un ristagno prodotto da locali intasamenti. Il fap era stato pulito ma la pulizia non ha intaccato il particolato legato chimicamente al filtro.

È inutile lavarlo perché l’acqua, o la soluzione usata, uscirà solo dalle zone porose ancora libere dal particolato (percorso preferenziale) lasciando occluse le altre. Poco efficace è anche qualsiasi altro tipo di pulizia e rigenerazione in quanto il particolato più insidioso e più intasante non può essere bruciato; infatti si creano legami stabili con il silicio che costituisce il corpo del filtro (carburo di silicio) impossibili da spezzare.

La prova di ciò si fa osservando che dopo la seconda pulizia risulta impossibile rigenerare il filtro; in qualche caso, l’eccessiva ostruzione porta all’accumulo locale di calore (gas non evacuato) in alcune zone che possono così fondere, distruggendo la struttura del filtro e provocando conseguentemente effetti deleteri nel funzionamento del motore come possibili surriscaldamenti delle valvole, rottura del catalizzatore e intasamento dei condotti.

La soluzione al problema è la totale sostituzione del filtro con un prodotto nuovo. Il filtro deve essere necessariamente sottoposto a trattamento chimico di impregnazione con platino e palladio per allungarne la vita.

Il comune FAP rigenerato fornito dalla casa automobilistica è totalmente nuovo, ma si fa uno sconto sul prezzo perché si riconsegna l’esausto che viene poi riciclato nell’acciaio e nella ceramica destinati però ad altri usi.

Contattaci per un preventivo personalizzato